Si continua ad indagare sul caso Leotta, ai fini di individuare un responsabile dell’hackeraggio. Dopo le prime indagini e i rumors, secondo i quali sarebbe stato un calciatore a rubare gli scatti hot della giornalista e a diffonderli in rete, ora si avanzano nuove ipotesi.
Potrebbe esserci, in realtà, un minorenne dietro la faccenda che ha messo Diletta Leotta al centro di una vera e propria bufera mediatica.
Gli ultimi sviluppi
Qualche tempo fa fu Alberto Dandolo ad attribuire la responsabilità della diffusione degli scatti hot di Diletta ad un calciatore. Al di là del gossip nudo e crudo c’è la procura di Milano ad indagare sulla questione.
Fino ad ora il pm Alberto Nobili ha guidato l’inchiesta, alla ricerca di colui o coloro che hanno rubato le foto della giornalista dal suo ICloud. Adesso, però, il fascicolo è passato alla procura minorile. Le ultime ipotesi hanno guidato gli investigatori verso un minore di 18 anni. Stando alle prime dichiarazioni, il minorenne sarebbe responsabile della diffusione degli scatti hot. Secondo questa teoria è stato lui il primo a condividerle sul web, tuttavia non gli sarebbe stato attribuito il furto.
Il caso Leotta
Nell’autunno del 2016 l’ICloud di Diletta Leotta fu violato e furono rubate alcune foto in cui la giornalista sportiva era ritratta senza veli. Immediatamente gli scatti si diffusero in rete via social, con l’hashtag #Leotta. Ne scaturì uno scandalo ed un polverone mediatico inarrestabile, che costrinse la giornalista a rivolgersi alla Polizia Postale.
Fu ovviamente aperto un fascicolo d’inchiesta, sul quale tutt’ora si indaga ancora. “Una gravissima violazione della privacy” la definì il suo ufficio stampa, che fece sapere quando la Leotta fosse”Molto amareggiata ma nello stesso tempo indignata“. Ma, oltre che la battaglia legale, Diletta segue la faccenda anche dal punto di vista sociale, ormai sensibile all’argomento “bullismo“. Ne ha parlato in occasioni di interesse nazionale, come sul palco di Sanremo.
Mentre in un’intervista al Corriere della Sera ha rivelato: “No, non ho pianto, ho tirato fuori una forza che non credevo di avere. Ma dopo tre giorni sì, ho ceduto. Non le vedevo da anni, di quelle foto che fai senza un senso e magari cancelli subito. Non le definirei nemmeno sexy, erano giocose. Riguardandole mi sono anche un po’ vergognata. Mi sono reso conto che facevano parte di un mio archivio privato, non sono molto pratica di queste cose“.